 na pianta non 
                              nasce bonsai, ma lo diventa dopo anni di interventi 
                              e cure appropriate. Così è stata anche 
                              la storia di questo Carpino che 
                              avevo raccolto maldestramente, ma che dopo opportuni 
                              interventi, ha migliorato molto le sue caratteristiche. 
                              La sua storia iniziò molti alcuni anni fa 
                              quando lo notai sul ciglio di una strada di campagna: 
                              il ripetuto intervento del despulcigliatore dello 
                              stradino aveva prodotto diverse capitozzature ed 
                              il movimento del tronco mi era sembrato interessante. 
                              Alla raccolta aveva collaborato anche mia figlia, 
                              che allora piccolina mi seguiva in queste mie operazioni; 
                              la pianta si presentava con un bel tronco, ma quando 
                              mi accinsi alla raccolta mi trovai subito di fronte 
                              ad una sgradita sorpresa: cresceva sul ciglio scosceso 
                              della strada, e la ripidezza del terreno aveva fatto 
                              si che le radici si sviluppassero in lunghezza alla 
                              ricerca dell'umidità alla base della scarpata. 
                              La raccolta di per se stessa non fu particolarmente 
                              difficoltosa, ma mi ritrovai con una pianta alta 
                              non più di quaranta centimetri che aveva 
                              delle radici grosse due volte un pollice, della 
                              lunghezza complessiva di circa un metro e sviluppate 
                              da una sola parte.
na pianta non 
                              nasce bonsai, ma lo diventa dopo anni di interventi 
                              e cure appropriate. Così è stata anche 
                              la storia di questo Carpino che 
                              avevo raccolto maldestramente, ma che dopo opportuni 
                              interventi, ha migliorato molto le sue caratteristiche. 
                              La sua storia iniziò molti alcuni anni fa 
                              quando lo notai sul ciglio di una strada di campagna: 
                              il ripetuto intervento del despulcigliatore dello 
                              stradino aveva prodotto diverse capitozzature ed 
                              il movimento del tronco mi era sembrato interessante. 
                              Alla raccolta aveva collaborato anche mia figlia, 
                              che allora piccolina mi seguiva in queste mie operazioni; 
                              la pianta si presentava con un bel tronco, ma quando 
                              mi accinsi alla raccolta mi trovai subito di fronte 
                              ad una sgradita sorpresa: cresceva sul ciglio scosceso 
                              della strada, e la ripidezza del terreno aveva fatto 
                              si che le radici si sviluppassero in lunghezza alla 
                              ricerca dell'umidità alla base della scarpata. 
                              La raccolta di per se stessa non fu particolarmente 
                              difficoltosa, ma mi ritrovai con una pianta alta 
                              non più di quaranta centimetri che aveva 
                              delle radici grosse due volte un pollice, della 
                              lunghezza complessiva di circa un metro e sviluppate 
                              da una sola parte.
                             Non avevo per niente le idee chiare su quello 
                              che avrei fatto per cui mi limitai a costruire una 
                              cassetta larga una quarantina di centimetri e lunga 
                              circa un metro, atta a contenere le radici e vi 
                              misi la pianta. Rimase in quel contenitore per qualche 
                              anno, degnata di tanto in tanto di uno sguardo di 
                              compatimento: "Cosa mai avrei potuto farne?".
Non avevo per niente le idee chiare su quello 
                              che avrei fatto per cui mi limitai a costruire una 
                              cassetta larga una quarantina di centimetri e lunga 
                              circa un metro, atta a contenere le radici e vi 
                              misi la pianta. Rimase in quel contenitore per qualche 
                              anno, degnata di tanto in tanto di uno sguardo di 
                              compatimento: "Cosa mai avrei potuto farne?".
                             Il tempo porta consiglio ed esperienza e 
                              quello a cui prima non avevi mai pensato ti appare 
                              una cosa ovvia: margottare!
Il tempo porta consiglio ed esperienza e 
                              quello a cui prima non avevi mai pensato ti appare 
                              una cosa ovvia: margottare!
                             Agii in primavera inoltrata, quando la spinta 
                              vegetativa era al massimo e l'anno successivo separai 
                              la margotta: era ricchissima di radici e, come potei 
                              in seguito osservare, disposte in maniera ottimale. 
                              Durante questi ultimi due anni ho effettuato lavori 
                              di legatura e potatura, ma la margotta è 
                              stato l'intervento chiave che ha cambiato in maniera 
                              decisa e positiva il volto della pianta.
Agii in primavera inoltrata, quando la spinta 
                              vegetativa era al massimo e l'anno successivo separai 
                              la margotta: era ricchissima di radici e, come potei 
                              in seguito osservare, disposte in maniera ottimale. 
                              Durante questi ultimi due anni ho effettuato lavori 
                              di legatura e potatura, ma la margotta è 
                              stato l'intervento chiave che ha cambiato in maniera 
                              decisa e positiva il volto della pianta.
                             
                            


                             Le radici sono molte ed eccezionali, la soddisfazione 
                              anche!
Le radici sono molte ed eccezionali, la soddisfazione 
                              anche!
                             Il tronco che sono riuscito a far radicare 
                              ha un buon movimento, tanta conicità e tanti 
                              rami in tutte le posizioni. Per ora ho preferito 
                              rispettare le radichette e non sono andato a mettere 
                              in evidenza il piede; penso di farlo più 
                              avanti in un prossimo rinvaso.
Il tronco che sono riuscito a far radicare 
                              ha un buon movimento, tanta conicità e tanti 
                              rami in tutte le posizioni. Per ora ho preferito 
                              rispettare le radichette e non sono andato a mettere 
                              in evidenza il piede; penso di farlo più 
                              avanti in un prossimo rinvaso.
                            


                             Eccoci in vaso di coltivazione per un anno: 
                              ho già scelto il fronte qualche ramo è 
                              stato tagliato e si comincia a delineare quella 
                              che sarà la forma della pianta. Anche il 
                              nebari che appare in foto non è niente male: 
                              è molto importante, durante i rinvasi, cercare 
                              di coltivare l'apparato radicale fermando le radici 
                              forti, lasciando crescere le radici deboli, ed indirizzare 
                              il tutto nella direzione giusta.
Eccoci in vaso di coltivazione per un anno: 
                              ho già scelto il fronte qualche ramo è 
                              stato tagliato e si comincia a delineare quella 
                              che sarà la forma della pianta. Anche il 
                              nebari che appare in foto non è niente male: 
                              è molto importante, durante i rinvasi, cercare 
                              di coltivare l'apparato radicale fermando le radici 
                              forti, lasciando crescere le radici deboli, ed indirizzare 
                              il tutto nella direzione giusta.
                            

                             Fronte: La zolla è poco più 
                              alta di un centimetro e le ultime tre foto non rendono 
                              giustizia ad un nebari che in realtà è 
                              più bello di quanto non sembri. Ho scelto 
                              i rami, legato e ho conservato il fronte scelto 
                              in precedenza, ma l'intervento della margotta è 
                              stato decisivo nella valorizzazione di un materiale 
                              decisamente ostico. Il Carpino ora (pardon non ve 
                              lo avevo ancora detto) è alto 34 cm ed il 
                              piede ha un diametro di 10 cm. Inutile dire che 
                              l'intervento fatto ha allargato la base e migliorato 
                              notevolmente il tutto.
Fronte: La zolla è poco più 
                              alta di un centimetro e le ultime tre foto non rendono 
                              giustizia ad un nebari che in realtà è 
                              più bello di quanto non sembri. Ho scelto 
                              i rami, legato e ho conservato il fronte scelto 
                              in precedenza, ma l'intervento della margotta è 
                              stato decisivo nella valorizzazione di un materiale 
                              decisamente ostico. Il Carpino ora (pardon non ve 
                              lo avevo ancora detto) è alto 34 cm ed il 
                              piede ha un diametro di 10 cm. Inutile dire che 
                              l'intervento fatto ha allargato la base e migliorato 
                              notevolmente il tutto.